Peeling: un nuovo approccio che guarda al futuro
Molte volte avrete sentito parlare di peeling chimico. I peeling esistono già dall'antichità, infatti erano conosciuti ed utilizzati anche dai romani e dai greci. La parola peeling viene da "to peel" che in italiano vuol dire sbucciare, infatti, fino a poco tempo fa si pensava al peeling come solo un'esfoliazione cutanea. Oggi invece ne esistono tantissimi tipi: si va dal semplice acido Mandelico fino ad arrivare al Tricloroacetico. Tutti questi peeling vengo usati sia da noi medici estetici che dermatologi.
A volte anche nei centri estetici effettuano peeling. Attenzione però perchè la legge consente ai centri estetici di utilizzare peeling chimici con una percentuale massima consentita di acido glicolico del 30%, mentre il medico può arrivare fino ad un 70%. Pochi però sanno che i peeling non sono caratterizzati solo dalla concentrazione di prodotto, ma anche dal ph: più il ph è acido, piu potente è il peeling. Gli utilizzi sono molteplici, vengono utilizzati spesso per macchie o discromie, ma anche per acne attiva, basti pensare all’acido Salicilico o all’Acido Glicolico oppure per le cicatrici d’acne come il Tricoloroacetico o lo stesso Glicolico. Questa è una piccola introduzione sui peeling, adesso questo trattamento è utilizzato non solo come esfoliante, ma anche per ottenere una biorigenerazione cutanea, cioè serve a far rigenerare la pelle. Scientificamente invece si ha sicuramente un'esfoliazione, ma anche una stimolazione dei fibroblasti a produrre collagene ed elastina rigenerando la cute, infatti ora il peeling è considerato un biorigenerante della cute. Nel tempo le case produttrici hanno creato peeling sempre meno invasivi con un downtime minore per il paziente. In passato un Tricloroacetico dava crosticine e infiammazione anche per più giorni adesso invece, grazie alle nuove formulazioni e all’effetto tampone, si ha un massimo risultato con meno infiammazioni e niente crosticine. I pazienti ormai non accettano di stare a casa ad aspettare i processi che avvengono dopo un peeling importante, ma vogliono un risultato massimo con la minima esfoliazione e infiammazione. Quindi le case produttrici sono riuscite a creare nuovi prodotti al passo con i tempi.
Tutti i peeling possono essere combinati con altri trattamenti. Io personalmente sui miei pazienti preferisco distanziare i trattamenti, ma nulla esclude che si possano usare biorivitalizzanti, filler, fili in pdo di trazione o biostimolazione e macchine come radiofrequenza. Sul mondo dei peeling ci sarebbe da fare un trattato, ma dato che questo è solo un piccolo articolo sulle mie esperienze personali non mi dilungherò. Voglio però ricordare i tre canoni fondamentali della cosmetologia:
- detersione;
- idratazione;
- porotezione.
In conclusione consiglio il peeling effettuato da un medico estetico o dermatologo che ne conosca bene i pregi e i difetti e che abbia cura di preparare la pelle prima del trattamento e di proteggerla subito dopo.
Dott. Andrea Menichelli