Come rimuovere i tatuaggi tossici
La loro bellezza è in grado di suscitare stupore ma i tatuaggi possono anche causare gravi infezioni e cicatrici permanenti. Conosci le possibili complicanze e come rimuoverli in maniera sicura? Anche se le complicazioni conseguenti ad un tatuaggio od alla sua rimozione sono spesso lievi e limitate alla zona della pelle trattata, sono tuttavia sempre possibili significative reazioni negative. L’introduzione nella pelle di pigmenti estranei può infatti portare a problemi quali: le reazioni allergiche ai pigmenti, la trasmissione di malattie infettive, l’insorgere, in seguito ad un trauma o ad una lesione, di malattie della pelle all’interno dei tatuaggi. Inoltre la rimozione dei tatuaggi, tipicamente eseguita con apparecchiature laser a stato solido che emettono impulsi ultracorti nell’intervallo di nanosecondi o di picosecondi, non è esente da potenziali complicazioni quali ustioni, vesciche, infezioni, pigmentazione irregolare e, più raramente, l’insorgere di cicatrici. Come vengono eseguiti i tatuaggi Un tatuaggio viene eseguito inserendo con un ago dell’inchiostro permanente nel derma, lo strato intermedio della cute, compreso tra l’ipoderma e l’epidermide. I granuli di pigmento esogeno con cui viene realizzato il tatuaggio misurano tra i 200 e i 400 nm in diametro e possono essere situati a livello extracellulare o, a seguito di ingestione da parte dei fibroblasti, macrofagi dermici o mastociti, a livello intracellulare. Reazioni allergiche ai tatuaggi: cause e trattamenti L’ipersensibilità allergica ai pigmenti del tatuaggio è il principale problema in cui si può incorrere. La reazione allergica si può manifestare dopo pochi giorni o, al contrario, dopo parecchi mesi e può assumere forme diverse tra cui la dermatite da contatto, la dermatite fotoallergica o le reazioni cutanee granulomatose. Le reazioni allergiche ai tatuaggi si verificano quando il sistema immunitario è ipersensibilizzato al pigmento iniettato a causa di una precedente esposizione a tale elemento. Si è notato che i pigmenti rossi a base di solfuro di mercurio sono la causa più comune delle allergie, ma in realtà qualsiasi pigmento può essere un fattore scatenante: ad esempio, le reazioni allergiche possono essere una risposta ad una varietà di sali metallici impiegati per produrre le diverse colorazioni quali il cadmio (giallo), il manganese (viola), il cobalto (blu) ed il cromo (verde). Per ridurre l’infiammazione ed il prurito tipici delle reazioni allergiche la terapia di base prevede la somministrazione di farmaci corticosteroidi o antistaminici topici e intralesionali. L’escissione chirurgica, cioè l’asportazione di una parte limitata del tessuto malato, può essere considerata sono nei casi gravi e per il trattamento di tatuaggi infiammati. Infine, la terapia laser può portare alla risoluzione del problema se recidivo ai trattamenti farmacologici; tuttavia i pazienti devono essere monitorati per almeno 30 minuti dopo il trattamento in quanto questo potrebbe potenzialmente indurre una reazione allergica sistemica. Trasmissione di malattie infettive Anche se gli attuali standard di igiene e di controllo delle infezioni nella realizzazione dei tatuaggi hanno reso le infezioni inusuali, tuttavia numerosi e pericolosi batteri possono venire introdotti nell’organismo per via percutanea, in seguito alla violazione della barriera epidermica. Sono stati infatti segnalati casi di trasmissione della tubercolosi, di sifilide, lebbra, epatite e del virus dell’immunodeficienza umana (HIV) a causa dei tatuaggi. Rimuovere un tatuaggio con tecnologia laser I trattamenti con macchinari Q-switched con frequenza laser a nanosecondi e picosecondi sono i più utilizzati per la rimozione dei tatuaggi. Consentono infatti di convogliare in modo molto mirato il calore termico sulle particelle di pigmento esogene da eliminare, garantendo parallelamente una lesione minima alla pelle circostante. La selezione della lunghezza d’onda del laser più adeguata si basa interamente sul colore del pigmento da rimuovere: il pigmento del tatuaggio verde è rimosso più efficacemente con una lunghezza d’onda di 694 o 755 nm, il pigmento del tatuaggio rosso viene rimosso meglio con una lunghezza d’onda di 532 nm mentre i pigmenti blu e nero vengono rimossi con una lunghezza d’onda di 694, 755 o 1064-nm. I pigmenti del tatuaggio giallo ed arancione sono più difficili da rimuovere, ma possono essere trattati efficacemente con una lunghezza d’onda di 532 nm. L’esito clinico della rimozione di un tatuaggio tramite laser è uno sbiancamento immediato del tessuto (senza sanguinamento) a causa di un accumulo improvviso di vapore acqueo attorno alle particelle di pigmento prese di mira dal laser; la rottura fisica di queste particelle di pigmento esogene permette ai macrofagi ed al sistema linfatico di eliminarle. Possibili controindicazioni alla rimozione con laser La comparsa di vesciche è un problema transitorio associato alla rimozione del tatuaggio con terapia laser. E’ più comune durante le prime sessioni di trattamento ed è dovuto alla formazione di bolle sulla superficie subepidermica a causa di un rapido accumulo di essudato infiammatorio. La presenza di vesciche si risolve tipicamente entro alcuni giorni dall’inizio della terapia laser, senza cicatrici od altre conseguenze. La tecnologia laser Q-switched raramente provoca cicatrici. Tuttavia, quando questi dispositivi sono utilizzati impropriamente e ad elevate frequenze, si possono verificare significativi cambiamenti strutturali e della pigmentazione della pelle, come cicatrici ipertrofiche e depigmentazione, specie dopo trattamenti multipli. In particolare negli individui di pelle scura gli effetti collaterali più comuni sono ipopigmentazione e iperpigmentazione. L’asportazione chirurgica ed il trapianto della pelle possono essere seguiti per rimuovere i tatuaggi, in particolare nei pazienti con ipersensibilità allergica. Queste procedure sono state più comunemente eseguite prima della rimozione del tatuaggio con trattamento laser che è diventato oggi lo standard di cura.