Varici e gravidanza

A cura di Dott. Alvise Cavallini

Gli ormoni femminili (estrogeni e progesterone) contribuiscono a originare o aggravare le vene varicose nelle donne predisposte. Questo accade nel corso dei cicli mestruali, durante l'assunzione della pillola, ma soprattutto durante la gravidanza.
Durante questo periodo infatti il livello ormonale è altissimo: il 50% delle donne in gravidanza presenta edema alle caviglie, mentre dal 20 al 30% vede comparire vene varicose.
Fortunatamente, alla fine della gravidanza, con la normalizzazione del livello ormonale si ha la scomparsa di molti di questi problemi, ma non di tutti.
Specialmente alla seconda gravidanza, parte delle varici che compaiono non tendono più a scomparire, segno di una lesione permanente della parete delle vene.

L'aumento degli ormoni femminili determina:
- Diminuzione del tono venoso con conseguente dilatazione delle vene.
- Difettosa chiusura delle valvole.
- Rallentamento della circolazione venosa.
- Aumento del volume del sangue di tutto il corpo del 20-30%.
- Aumento della pressione venosa.
- Aumento della coagulabilità del sangue soprattutto nel 3° trimestre.
Schematicamente possiamo dire che la gravidanza comporta un alterazione del contenente (la vena) del contenuto (il sangue) e della velocità di flusso del sangue.
Modificazioni del contenente: durante la gravidanza il tessuto connettivo della donna modifica le proprie caratteristiche per adattarle alle esigenze del parto. Questo adattamento è regolato dagli estrogeni che aumentano la lassità del connettivo riducendone il numero di fibre, e dal progesterone, responsabile di un rilasciamento muscolare generalizzato. Sul sistema venoso queste modificazioni
creano un disancoraggio del vaso dai tessuti (estrogeni) e in una riduzione del tono della parete della vena (progesterone). Il recettore del progesterone è particolarmente rappresentato nelle cellule muscolari ed endoteliali della vena safena; ciò spiega la frequente comparsa di dilatazioni venose durante la gravidanza.
Modificazioni del contenuto: durante la gravidanza la coagulabilità del sangue aumenta, e ciò giustifica l'aumento del rischio relativo di trombosi venose in gravidanza. Questo rischio è dello 0,1% nella popolazione femminile totale, diviene dell'1% durante la gravidanza, e raggiunge il 10-15% nelle gravide con varici o che hanno già avuto delle TVP.

Velocità di flusso: la velocità del flusso sanguigno nelle vene si riduce a partire dalla 12a- 15a settimana, quando le dimensioni dell'utero divengono rilevanti.
Durante la seconda parte della gravidanza infatti, quando l'utero si ingrossa e preme sulla vena cava (la grossa vena che passa dentro l'addome), la pressione del sangue delle gambe aumenta ancora, così come il rallentamento. Da notare che le varici compaiono prima dell'aumento di volume dell'utero, per l'azione degli ormoni, ma possono peggiorare quando l'utero si sviluppa.
Il rallentamento della velocità di flusso nel sistema venoso degli arti inferiori è compensato fisiologicamente nella maggioranza dei casi. Tuttavia, se gli effetti del progesterone sulle cellule muscolari e degli estrogeni sul connettivo sono di notevole entità i meccanismi di compenso posso essere poco efficaci.