Carbossiterapia

A cura di Dott. Andrea Menichelli

La carbossiterapia è una tecnica che nasce in Francia nei primi del Novecento e veniva usata per problemi di microcircolo come insufficienza venosa cronica, ma si è visto che dava miglioramenti anche alle ulcere diabetiche. In Francia, nella stazione termale di Royat, iniziarono i primi studi addirittura per il trattamento di arteriopatie obliteranti usando, però, dei sacchi dove si metteva la co2. L’evoluzione della carbossiterapia si è avuta pochi anni dopo capendo che si poteva iniettare nel tessuto sottocutaneo creando una specie di enfisema sottocutaneo che scollava i tessuti e migliorava il microcircolo. Per quanto riguarda la medicina estetica si è capito che grazie al suo funzionamento di stimolazione sul microcircolo poteva dare effetti importanti per quanto riguarda i problemi di insufficienza venosa cronica, ritenzione idrica e cellulite. Inoltre, può influenzare il metabolismo dei lipidi: grazie all'effetto Bohr provoca un aumento della biodisponibilità dell'ossigeno necessario per i processi di ossidazione lipidica, determinando così un effetto "brucia grassi". Questo determina la sua utilità nel trattamento delle adiposità localizzate. La carbossiterapia è utile anche per ridurre le rughe effettuando un effetto lifting sulle stesse. L’uso di carbossiterapia combinata a biorivitalizzanti, Prp o altri fattori di crescita provoca un miglioramento delle “rughe”. Non ci sono vere e proprie controindicazioni, ma può provocare diversi effetti collaterali nei casi di: insufficienza respiratoria grave, insufficienza renale grave, insufficienza cardiaca grave, terapia con acetazolamide, diclofenamide o altri inibitori dell'anidrasi carbonica, anemia grave, insufficienza epatica grave, ipertensione arteriosa grave, pregresso ictus cerebrale, tachiaritmie cardiache, trombosi arteriose, tromboflebiti, flebotrombosi, embolie, gangrena gassosa, gravidanza. In sintesi nei pazienti che presentano condizioni gravi non è consigliata.

Le sedute di carbossiterapia si effettuano una a settimana per circa 8-10 sedute. Durano circa 15-20 minuti. Si usa una macchina che regola la CO2 e la fa entrare nella cute tramite un ago. Le ultime macchine sono riscaldate e diminuiscono il leggero fastidio dell’entrata del gas nel tessuto cutaneo. Si possono trattare vari distretti come gambe, fianchi, glutei, interno coscia e addome. Ma anche viso, collo e decoltè. Utimi studi evidenziano che la carbossiterapia è utile anche nel trattamento della psoriasi, riducendone la grandezza a livello delle giunture. Inoltre sembra che abbia effetti importanti anche su problemi di disfunzione erettile, anche per il ringiovanimento della vagina.

Si puo affermare quindi che la Carbossiterapia non ha grossi effetti collaterali, è un trattamento non solo di estetica ma anche che migliora la qualità di vita del paziente, non è troppo costoso e dà risultati ben visibili.

Dott. Andrea Menichelli